SmartMaintenance X
In un ospedale moderno ogni ora di fermo di una TAC o di un tavolo radiologico non è soltanto un costo diretto di assistenza: significa esami rimandati, diagnosi posticipate, pazienti in lista d’attesa più a lungo e, per la struttura, un’erosione di ricavi che può superare i quaranta-cinquantamila euro al giorno. Da qui nasce SmartMaintenance X, la soluzione con cui D/Vision Lab con i suoi partner stanno trasformando la manutenzione da intervento reattivo a servizio proattivo supportato da intelligenza artificiale, digital twin e realtà aumentata.
La piattaforma parte da un gemello digitale – fedele replica 3D degli apparecchi RX sincronizzata in cloud, che riceve in tempo reale i dati IoT retro-fit (vibrazioni del tubo, temperatura dell’anodo, assorbimenti anomali). Su questa telemetria opera un motore AI proprietario: reti addestrate su milioni di campioni storici individuano derive, drift e pattern di guasto con 48 ore di anticipo, restituendo all’ingegnere un “health-index” semplice da leggere ma potente da prevedere.
Quando l’algoritmo rileva una criticità, l’app AR proietta sul macchinario reale la vista esplosa del componente guasto, evidenziando bulloni da svitare, coppie di serraggio, codici ricambio. Il tecnico segue le istruzioni passo-passo lasciando le mani libere e registrando automaticamente tempi e materiali. L’effetto combinato è già quantificato nel pilot avviato nel 2024 su 6 sistemi presso la linea di revisione: −38 % ore di fermo, −26 % costi di trasferta, MTTR sceso da 6,1 h a 3,9 h e un taglio di 1,2 t di CO₂ l’anno, grazie a viaggi evitati e interventi più rapidi.
Sul piano dell’innovazione SmartMaintenance X unisce, in un’unica filiera cloud-edge, tecnologie abilitanti Industria 4.0 di solito adottate in modo isolato: digital twin per la simulazione, AI predittiva che si auto-aggiorna ogni mese, e realtà aumentata certificata per ambienti medicali CE. È la prima applicazione in Italia che porta questo stack in un contesto radiologico.
Il progetto è inoltre altamente replicabile: la stessa architettura “sensor-agnostic” può essere attivata sui circa 6 000 sistemi installati nel mondo, con un modello SaaS white-label pronto a servire altri costruttori medicali o, più in generale, macchinari industriali a elevato valore. Ogni riduzione di dieci ore di fermo genera mediamente 8 000 € di ricavi aggiuntivi per il centro diagnostico, ampliando l’impatto economico e sociale su pazienti, operatori e territorio.
